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Come nasce la Mesoterapia in Italia

Le origini della Mesoterapia in Italia

In Italia la Mesoterapia è stata introdotta da Carlo Alberto Bartoletti e da Sergio Maggiori che nel 1975, insieme ad altri colleghi, hanno fondato la Società Italiana di Mesoterapia (SIM).

multiiniettori circolariLa Mesoterapia, come era proposta dal dott. Pistor, suscitava parecchie perplessità, infatti:

  • si iniettavano miscele di farmaci in cui era sempre presente la procaina;
  • le iniezioni eseguite con più aghi della lunghezza di 4 mm contemporaneamente (da 5 a 18), montati su supporti detti multiniettori, non erano più intradermiche essendo  l’infissione obbligatoriamente perpendicolare e l’iniezione, di conseguenza, diveniva sottocutanea; 
  • le indicazioni erano numerose, le controindicazioni poche;
  • il meccanismo di azione era attribuito a più fattori non di rado basati sulla fantasia.

multiiniettore circolareIl metodo, malgrado ciò, in alcune indicazioni era efficace perciò si cominciò a valutare la possibilità di renderlo più razionale e, soprattutto, aderente ai canoni della medicina convenzionale ed è con questo intento che è stata fondata la SIM.

Primo impegno della Società fu quello di dar vita ad una ricerca per poter definire il meccanismo di azione della Mesoterapia.

multiiniettore lineare

Nel 1978 Sergio Maggiori fornì le ipotesi di lavoro per una ricerca, al prof. Mario Pitzurra allora Direttore della Cattedra di Microbiologia dell’Università di Perugia che, con i sui collaboratori, realizzò la prima ed unica ricerca al mondo sull’argomento.

Le sperimentazioni furono eseguite su cavie con farmaci diversi, impiegati singolarmente. Ogni studio fu condotto su due gruppi di cavie trattate con la stessa dose di un solo farmaco: nelle cavie del gruppo A, il farmaco era iniettato nel derma della cute che riveste il complesso osteo-artro-muscolare del ginocchio posteriore dx, in quelle del gruppo B era iniettato intramuscolo in prossimità della stessa articolazione.

iniezione intradermaCon metodo gascromatografico si dimostrò che il farmaco, iniettato intraderma, raggiungeva rapidamente i tessuti articolari e vi permaneva, a concentrazioni significative, oltre le 24 ore. Lo stesso farmaco, somministrato intramuscolo, scompariva rapidamente dai tessuti articolari. A dimostrazione che l’azione del farmaco, iniettato intraderma, si svolge in loco prontamente e con notevole effetto terapeutico e tale risultato può essere mantenuto con successivi interventi a distanza di alcuni giorni. Con la terapia sistemica, come è noto, il farmaco, per agire al sito d’azione, deve raggiungere una ottimale concentrazione nel circolo generale e richiede, in base alla sua emivita, somministrazioni ravvicinate per mantenere la sua efficacia.

inconvenientiSulla base di questa ricerca si cominciò a modificare l’impostazione poco scientifica e poco razionale della mesoterapia francese che, pur nascendo da una felice intuizione, con l’utilizzo di assurdi cocktail farmacologici e interpretazioni improbabili del meccanismo di azione e dei risultati, aveva suscitato, come già detto, non pochi dubbi e perplessità.

Sulla base di questa ricerca si cominciò a modificare l’impostazione della mesoterapia che, pur nascendo da una felice intuizione, con l’utilizzo di assurdi cocktail farmacologici e interpretazioni improbabili del meccanismo di azione e dei risultati, aveva suscitato, come già detto, non pochi dubbi e perplessità.

Il processo di revisione critica cominciò proponendo un utilizzo diverso dei farmaci:

  • esclusione dei melange e della procaina la cui presenza, significato e utilità  non è stata mai spiegata; 
  • impiego di un solo farmaco della F.U., lo stesso che, per la patologia da trattare, si utilizzerebbe per la somministrazione sistemica.

infezione con esito cicatriziale

I melange, non avevano nulla di razionale, erano giustificati da una logica approssimativa che non teneva conto delle possibili interazioni fra tre, quattro e anche più farmaci, neanche quando flocculazione o cambiamento di colore avrebbe sconsigliato l’utilizzo di certi miscugli. Da notare che la maggior parte degli inconvenienti da “mesoterapia”, cioè derivanti dall’uso di melange, si manifesta localmente e spesso con esiti cicatriziali.

Impiego di aghi singoli da 4 mm. di lunghezza con i quali, variando l’inclinazione dell’infissione, in base allo spessore cutaneo, si possono eseguire correttamente iniezioni intradermiche multiple.

Le patologie sulle quali la mesoterapia è veramente efficace sono poche: patologie dell’apparato locomotore, flebolinfopatie, alcune patologie di competenza dermatologia, invecchiamento della cute del volto. Ne consegue che, le indicazioni della ITD sono limitate a patologie relativamente superficiali che possono rispondere ad un trattamento farmacologico intradermico localizzato.

 ago mesoterapia

Con questa impostazione, che tiene conto delle regole fondamentali della medicina convenzionale e delle norme deontologiche, in definitiva della buona pratica clinica, la metodica, in Italia, ha acquisito una identità e una dignità terapeutica e, poiché sotto il nome di mesoterapia sembra lecito fare di tutto, era obbligatorio distinguerci con un nome logico, chiaro, semplice: Intradermoterapia distrettuale (ITD).

Per intradermoterapia distrettuale si intende: iniezione di un farmaco della F.U. nel derma della proiezione cutanea dell’organo o parte di organo che è sede di un processo patologico.


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